La storia della famiglia Verbicaro, e relativa azienda agricola, inizia quando, nel secondo dopoguerra, acquista il complesso rurale sito in contrada Piana di Morano dagli eredi di Clementina Salmena, discendente del barone Gio. Domenico I. Salinbeni, generale di Alfonso I d’Aragona intorno al 1447. Complesso appunto conosciuto come “Masseria Salmena”.

La riappropriazione dell’originaria denominazione appare quindi da subito una delle strade percorribili, anche da un punto di vista storico-toponomastico, per la definizione di un brand naming che abbracci tutte le attività dell’azienda, e poichè trattasi di antica baronia tale scelta pare propedutica all’utilizzo grafico-visivo dell’antica e dimenticata Arma.

Il passaggio successivo è stato lo studio del blasone dei Salmena e considerando che le descrizioni araldiche combaciano nella descrizione dell’arma e delle cromie [l’arma o araldo vive esclusivamente come descrizione verbale degli elementi nel campo (lo scudo), non esisteva una logica legata nello specifico alla forma del campo/scudo o degli elementi, ed anche il colore non aveva un riferimento pantone! Il rosso era rosso, e la bellezza della realizzazione di una immagine araldica rispetto ad un’altra era data esclusivamente dalla capacità pittorico/riproduttiva di colui che la realizzava] si sono cercate informazioni storiche e tecniche circa le regole araldiche nella composizione delle armi,  per verificare la rispondenza della nostra ricostruzione con le nozioni in materia.

Ulteriore sviluppo si è ottenuto nella ricostruzione grafica della masseria nella sua interezza, genesi di questa soluzione la ricostruzione fotografica panoramica. Poi di seguito gli accostamenti con lettering e colori appropriati per la definizione di un logomarchio corretto per settore merceologico di appartenenza.